La Casa Dei Baboli

Salute

 

FILARIA

La filariosi è una malattia veicolata dalle zanzare e in particolare è la zanzara tigre, la maggiore responsabile della diffusione della malattia. A seconda del parassita veicolato, la filariosi può presentare una forma cardiopolmonare oppure cutanea.
La forma più grave è la filariosi cardiopolmonare. La malattia è diffusa in tutta Italia, nelle aree paludose e lacustri.
Le larve del parassita entrano nel sistema circolatorio e, una volta diventati vermi adulti (lunghi anche 15 cm), si insediano nelle vicinanze di cuore e polmoni, provocando disturbi cardiaci e respiratori. Crescono e si diffondono in maniera massiccia tanto che, se la malattia non è diagnosticata e curata in tempo, può portare alla morte del nostro animale. I vermi adulti delle larve, invece, vanno a localizzarsi nel sottocute, procurando danni decisamente minori.
La filariosi può manifestarsi anche a distanza di mesi rispetto al momento del contagio, è perciò importante eseguire periodicamente un test di controllo presso il veterinario di fiducia per verificare che il nostro bulldog stia davvero bene.
LEPTOSPIROSI
Si tratta di una grave malattia del cane, causata da un batterio ed è trasmessa dai roditori, bovini e suini. È una delle malattie per cui annualmente si vaccina il cane.
Le leptospire si trasmettono sia per contatto diretto sia indiretto.
Le principali vie di trasmissione diretta sono il contatto con urina infetta (di cane, di topo) da noi serbatoio della malattia), contatto con sangue o per via transplacentare.
Ovviamente in condizioni di sovraffollamento, la malattia si propaga maggiormente, anche perché dopo l’infezione i cani guariti eliminano il patogeno nell’urina in modo intermittente per mesi e mesi. Fortunatamente, quando le leptospire sono fuori dall’ospite, non si replicano.
Le principali vie di trasmissione indiretta sono le acque, il terreno, il cibo e le lettiere contaminate.
L’habitat ideale per le leptospire è rappresentato da acqua calda e stagnante, mentre le temperature sotto lo O° le uccidono. Il periodo più pericoloso per contrarre la malattia è rappresentato dalla tarda estate e dall’autunno. Ricordiamo poi che le leptospire possono penetrare anche tramite le piccole ferite cutanee e l’abrasione.

LEISHMANIOSI

La leishmaniosi è una malattia infettiva e contagiosa causata dal parassita Leishmania Infantum trasmesso dalla puntura di piccoli insetti, i flebotomi (pappataci), che in Italia sono generalmente più attivi da maggio a ottobre. Le zone litoranee del centro e del sud sono le aree a rischio maggiore, ma negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento dell’area di diffusione della malattia, ora presente con nuovi focolai anche in molte aree nell’Italia settentrionale, dovuto certamente alle variazioni climatiche abbinate a una maggiore movimentazione di persone e animali.
È una malattia cronica, particolarmente grave, che provoca al cane danni progressivi. Per questo è necessario verificare quanto prima se il nostro animale ha contratto l’infezione. L’aspetto peggiore è che non esiste cura per l’infezione.

VACCINI

Le più recenti linee guida spiegano come i vaccini disponibili in commercio si possano suddividere in due macrocategorie: vaccini core e vaccini noncore. La distinzione è fatta in conformità a diversi fattori tra cui principalmente: i rischi associati alla malattia in oggetto, la prevalenza della malattia nell’ambiente, il rischio di esposizione al virus responsabile della malattia (animali che vivono strettamente in casa vs animali che vivono all’aperto e frequentano ambienti diversi), l’efficacia dei vaccini disponibili verso quel patogeno e i rischi legati alla somministrazione di vaccini.

Sono quindi definiti vaccini core quelli ritenuti necessari e noncore quelli che potrebbero essere definiti facoltativi per la maggioranza della popolazione ma utili in specifici casi in cui ad esempio l’esposizione all’agente patogeno è piuttosto probabile.
I vaccini “core” in particolare sono importanti nel cucciolo perché gli agenti patogeni in oggetto sono potenzialmente letali, soprattutto in animali molto giovani il cui sistema immunitario è immaturo.
Il protocollo per i vaccini “noncore” richiede generalmente due somministrazioni ravvicinate e poi richiami annuali o particolari accorgimenti discussi per ogni patologia nel momento in cui si valuta l’opportunità di fare la vaccinazione.
Vaccini “core”
• Virus del cimurro: provoca sintomi che possono coinvolgere apparato respiratorio, gastroenterico e sistema nervoso
• Adenovirus di tipo I: è responsabile di epatite acuta
• Parvovirus canino: causa grava sintomi gastroenterici
• Rabbia (vedere le normative locali)

Vaccini “noncore”
• Leptospirosi: batterio Leptospira interrogans con diverse sierovarianti, colpisce più organi tra cui fegato, reni e polmoni. Rischio di esposizione legato all’ambiente in cui vive il cane. E’ una zoonosi
• Virus della parainfluenza: induce sintomatologia respiratoria
• Bordetella bronchiseptica: batterio che provoca tracheobronchite infettiva

COLPO DI CALORE

Chiunque abbia un bulldog inglese come compagno di vita, deve sapere che questa razza ha un micidiale nemico: il CALDO. Purtroppo le morti precoci per il “colpo di calore” sono abbastanza frequenti, ed è per questo che è bene sapere come comportarsi per affrontare questa eventualità.
Come sempre, la cosa più importante è la prevenzione: da evitare quindi tutte le situazioni in cui il caldo la fa da padrone. In estate vanno evitate passeggiate o giochi affaticanti nelle ore più calde del giorno, e non bisogna lasciare da solo il cane in un luogo aperto senza il vostro controllo (i bulldog adorano crogiolarsi al sole, ma non sono chiaramente in grado di capire quando inizia a diventare rischioso); anche la sera tardi, in estate, l’asfalto resta molto caldo e rilascia calore.
Quali sono i sintomi del colpo di calore?
– La respirazione diventa veloce e rumorosa, come un rantolo, e nei casi più gravi un fischio;
– Il cane è agitato, fatica a calmarsi e non riesce a stendersi;
– Il colore della lingua e delle mucose diventa scuro;
– Aumenta la temperatura corporea.

In caso di colpo di calore la primissima cosa da fare è l’immersione del bulldog in acqua fresca, per abbassare la temperatura corporea e riportare velocemente il respiro alla normalità. Questa pratica è da eseguire subito, prima di portare il cane dal veterinario. Molti proprietari di bulldog non conoscono questo metodo e intervengono solo bagnando il cane o appoggiando sulla testa e sul tronco del ghiaccio, ma il tutto è inutile se il colpo di calore è in fase avanzata.
Altro aspetto da affrontare è che essendo una razza estremamente sensibile, quando cominciano ad avvertire il malessere generato dall’inizio del colpo di calore, i bulldog si agitano moltissimo, e ciò li fa scaldare ancora di più, per cui è necessario interrompere questo pericoloso circolo vizioso: bisogna portare il cane in un luogo tranquillo e fresco, all’ombra, con acqua fresca a disposizione, e attendere che si calmi tenendolo sotto controllo.
C’è poi la questione cortisone: i proprietari di bulldog inglese sanno molto bene come sia utile avere sempre a portata di mano una dose di cortisone iniettabile per le emergenze, che deve però essere utilizzato con estrema cautela. Se vi trovaste ad affrontare una situazione di colpo di calore, la prima cosa è cercate di stabilizzare il cane con immersione in acqua fresca, poi avvertire subito il veterinario che vi consiglierà se è il caso o meno di procedere anche con la somministrazione del cortisone.

PALATO MOLLE

La morfologia della testa del bulldog inglese è particolare: presenta una mandibola superiore corta, per cui le cavità nasali, la faringe e la laringe sono costrette in pochissimo spazio. Questo crea inevitabili difficoltà respiratorie che di solito provocano solamente una respirazione rumorosa. Nei casi però eccessivi questa conformazione può provocare dispnea respiratoria (cioè difficoltà a respirare) con cianosi (le mucose diventano scure) e tendenza al collasso sotto sforzo. Nei cani il palato molle non
copre molto l’epiglottide, mentre nei bulldog essa è coperta per la maggior parte e questo ostruisce la glottide se il palato molle è ispessito, come succede quando si verificano flogosi o edema, oppure anche soltanto se è più abbondante del solito. Le crisi respiratorie da ostruzione sono molto pericolose e insorgono più facilmente in caso d’impegno fisico o di eccitazione.
La terapia nel caso di palato molle è chirurgica. I sintomi sono quelli descritti:
respirazione molto difficoltosa che peggiora dopo l’attività fisica o perché il cane è sovraeccitato, recupero molto lento, mucose scure in questi frangenti.
svenimenti e rigurgiti ricorrenti.
Nel caso si decida di affrontare la chirurgia di resezione del palato, è sempre consigliabile controllare prima le narici per verificare che non siano stenotiche (più piccole del normale); se così fosse, si interviene chirurgicamente anche su queste, per allargare l’ingresso d’aria. Nel caso si decida di procedere con un intervento chirurgico è sempre bene rivolgersi a un veterinario esperto in questo tipo d’interventi.

CHERRY EYE “occhio a ciliegia”

Il cherry eye è più comunemente conosciuto come “occhio a ciliegia” tecnicamente si tratta di un prolasso della ghiandola accessoria (nittitante) a livello della terza palpebra del cane. La ghiandola esce dalla propria sede naturale (prolassa), aumenta di dimensioni e s’infiamma, presentandosi come una massa rossastra all’angolo nasale dell’occhio, molto simile a una ciliegia; da qui il nome “cherry eye”. Generalmente è monolaterale, ma in alcuni casi si assiste al prolasso della ghiandola controlaterale in un periodo di tempo variabile, che può andare da pochi giorni a qualche mese. Si manifesta con edema, arrossamento (iperemia locale) e scolo mucoso occasionalmente accompagnati da lesioni corneali secondarie. In passato si riteneva che la causa scatenante fosse infiammatoria ma oggi l’ipotesi più accreditata è un allentamento (lassità) congenito delle strutture legamentose della ghiandola stessa.
Il trattamento risolutivo è chirurgico e consiste nel riposizionamento della ghiandola nella sua sede naturale, facendo due piccole incisioni e suturandovi all’interno la ghiandola. È usato un filo riassorbibile, evitando in tal modo di dover togliere i punti.

ENTROPION ECTROPION

L’entropion è una patologia che consiste nel ripiegamento verso l’interno del bordo della palpebra, con l’effetto di un’usura continua sulla cornea e quindi di rischi, come ulcere, e fastidi costanti per la vista. Nella maggior parte dei casi questa patologia è dovuta alla morfologia orbitale, alla conformazione del cranio e alla quantità di rughe, anche se può essere acquisita nel tempo con traumi o semplicemente con l’invecchiamento del cane. La cura necessaria nella maggior parte dei casi per salvaguardare la vista è l’intervento chirurgico dove si va ad asportare il lembo di pelle in accesso.

L’ectropion, al contrario, impedisce la chiusura delle palpebre e la classica lacrimazione occhio-naso. La palpebra è ripiegata verso l’esterno, lasciando esposta una parte dell’occhio che può seccarsi e irritarsi fortemente. Favoriti arrossamenti e lacrimazioni, oltre alle ulcere corneali. Spesso la patologia è conseguente all’invecchiamento del cane, oltre che alla presenza della paralisi del nervo f oppure a una predisposizione legata alla razza. Anche in questo caso l’intervento chirurgico è la decisione migliore, così da correggere l’imperfezione

DISTICHIASI

La distichiasi è un difetto oculare nel quale una o più ciglia crescono anormalmente sul margine della palpebra. Spesso queste ciglia sono così piccole e sottili che non
provocano alcun problema, ma talvolta, invece, sono abbastanza rigide che graffiano la cornea ogni
volta che si sbattono gli occhi. Questo può causare dolore e la cornea ne può essere danneggiata, se
non vengono rimosse. La distichiasi (le ciglia anormali) si può verificare durante tutta la vita del cane.
La diagnosi va effettuata da un medico veterinario oculista che ne accerta la presenza mediante una lente di ingrandimento così si potrà procedere all’eliminazione mediante pinzetta oppure tramite l’elettrodepilazione

CONDROPROTETTORI

I condroprotettori sono degli integratori alimentari essenziali per il corretto sviluppo scheletrico, anche se oggi risultano ancora poco conosciuti a tutti coloro che si avvicinano al mondo del bulldog per la prima volta. Lo sviluppo scheletrico del bulldog ha una particolare caratteristica: nei primi mesi di vita del cane si può infatti assistere ad una crescita scheletrico/articolare davvero eccezionale e soprattutto sproporzionata in relazione alla loro età. Questo sviluppo così veloce delle ossa è causa di un elevato carico sulle articolazioni che spesso possono manifestare sintomi quali dolori e zoppie ricorrenti durante il primo anno di vita.
E’ in questo quadro clinico che sono fondamentali i condroprotettori veterinari i quali favoriscono la prevenzione dei danni alle cartilagini ed alle articolazioni dei nostri bulldog fornendo all’organismo gli elementi necessari per la loro manutenzione.
I principali in commercio si dividono in due categorie: quelli a
derivazione cartilaginea (tra cui i troviamo il condroitinsolfato e la glucosamina) e quelli a
derivazione marina (il chitosan, l’estratto di Perna canaliculus e la cartilagine di squalo).
Condroprotettori a derivazione cartilaginea:

 

  • Il condroitinsolfato è una sostanza naturale che è naturalmente presente nella cartilagine; essa ha il compito di “lubrificare le articolazioni” ostacolandone efficacemente il processo di degenerazione.
  • La glucosamina è un composto naturale che l’organismo ricava dal glucosio (è presente nelle articolazioni, nei tendini, nei muscoli, nel liquido sinoviale…) e la sua funzione principale è quella di velocizzare il miglioramento dei sintomi quali dolore ed infiammazione.

Condroprotettori a derivazione marina:

  • Il chitosan è un preparato naturale estratto dalla corazza dei crostacei marini (in particolare granchi e gamberi); ogni molecola di chitosano contiene circa 5000 unità di glucosamina.
  • Perna canaliculus – mollusco della Nuova Zelanda, il suo estratto possiede grandi proprietà antinfiammatorie e fornisce quei nutrienti (glicosaminoglicani, aminoacidi, acidi essenziali, minerali, ecc…) in grado di migliorare e prevenire le alterazioni delle cartilagini.
  • La cartilagine di squalo è un antinfiammatorio naturale utile come coadiuvante per limitare dolore ed infiammazione in tutte le patologie delle articolazioni, delle ossa e dei legamenti.
    Questi principi attivi sono disponibili in commercio con diverse composizioni e diverso utilizzo dei vari componenti nutrizionali, spesso in associazione ad altre molecole tra cui soprattutto vitamine e sali minerali. Possono essere utilizzati come monoterapia oppure associati, nel caso di evidente zoppia e SOLO DOPO UN CONSULTO VETERINARIO e visite ed esami del caso, a veri e propri antinfiammatori.
    I condroprotettori più conosciuti e diffusi in commercio sono:
    -VMP e VMP articolare
    -GAG Plus
    -COSEQUIN
    -CONDROGEN (da non confondere con CONDROSTRESS utilizzato per le articolazioni di cani più anziani)
    Nel caso del bulldog le sue caratteristiche eccezionali ed uniche, tipiche della razza, impongono una attenzione maggiore alle articolazioni; per questo si consiglia di somministrare i condroprotettori per tutto il primo anno di età del cane, volendo alternando marche diverse di questi integratori (quindi principi attivi diversi) ogni 1/2 mesi di trattamento.

PIOMETRA

La piometra è un‘infezione batterica dell’utero che si verifica nel periodo successivo al calore, quando l’organismo della cagna produce l’ormone progesterone per preparare l’utero alla gravidanza anche se non c’e’ stato un accoppiamento e si può sviluppare in tutte le razze. Quando il progesterone prepara l’utero per la gravidanza, causa l’ispessimento della parete dell’utero e un aumento del numero delle sue ghiandole. Queste ghiandole costituiscono un ambiente ideale per l’impianto e la crescita degli embrioni, ma anche per la crescita batterica. Ne esistono di due tipi a cervice aperta e a cervice chiusa, classificate in base alla condizione della cervice uterina, la struttura che separa l’utero dalla vagina.
Nella piometra a cervice uterina aperta il pus prodotto nell’utero esce all’esterno attraverso la vagina, pertanto presentano uno scolo vaginale contenente pus e sangue, invece con cervice chiusa il pus non può uscire e si accumula nell’utero, dilatandolo progressivamente. A causa della mancanza del sintomo facilmente riconoscibile dello scolo vaginale, la seconda è più difficile da rilevare alla visita. Tuttavia, a causa della frequenza di questa patologia, viene sempre presa in considerazione soprattutto nelle femmine in età fertile che mostrano segni di malessere. Oltre all’eventuale scolo vaginale, altri sintomi comuni sono la letargia, depressione, inappetenza,disidratazione, sete e urinazioni eccessive. Se non viene rapidamente trattata, può causare gravi danni sull’organismo a causa degli effetti negativi delle tossine prodotte dai batteri. Man mano le tossine batteriche vengono rilasciate nel sangue, i sintomi tendono a peggiorare progressivamente, con disidratazione, shock, coma e, infine, morte. Senza trattamento, la piometra è sempre mortale.

PROLASSO DELL’URETRA

Il prolasso dell’uretra può manifestarsi durante il periodo di pubertà del cane, quello caratterizzato dalla classica tempesta di ormoni. Gli esemplari più esposti a questa particolare malattia sono quelli che hanno una attitudine sessuale più consistente rispetto ad altri che può trasformarsi persino in masturbazione. Ci si accorge del prolasso dell’uretra perché inizierà a perdere sangue dal pene e tenterà di leccarsi frequentemente. Sulla cima del pene si noterà al suo apice una tumefazione a forma di ciliegia molto arrossata o alcune volte tendente al colore viola. Nella maggior parte dei casi il prolasso dell’uretra scomparirà autonomamente in un periodo successivo alla pubertà e non consigliano né operazioni né castrazioni, bisogna solo avere un po’ di pazienza nel trattare la patologia.

ALOPECIA CICLICA DEL FIANCO

L’alopecia ciclica dei fianchi è una condizione caratterizzata dall’assenza di pelo localizzata a livello di uno o entrambi i fianchi. L’alopecia viene definita ciclica o stagionale in quanto presente solo in determinati mesi dell’anno (solitamente tra inverno e primavera) e regredisce nei restanti mesi con conseguente ritorno del pelo. L’alopecia ciclica dei fianchi nel cane non provoca prurito nella parte interessata ma può prevedere un cambiamento del colore della cute la quale può apparire scura, finanche nera.
La causa non è ancora stata scoperta, sebbene si pensi ad una distrofia della crescita del pelo, si sa, comunque, che l’insorgenza è più frequente intorno ai 4 anni di età, sebbene siano possibili casi più precoci, il fenomeno può limitarsi ad una sola manifestazione, tuttavia, nella maggior parte dei casi l’alopecia si ripete fino a divenire una condizione permanente.
Questo tipo di alopecia non provoca problemi al cane ad eccezione del danno estetico. Attualmente la terapia accreditata, è quella
basata sull’utilizzo della melatonina 5 mg per via orale con intervallo minimo di 24 ore, ma sempre da assumere dietro parere medico veterinario.

ROGNA DEMODETTICA (demodicosi)

La rogna rossa, di solito, si presenta in forma localizzata, quindi colpisce solo alcune parti della pelle. In alcune occasioni, però, può colpire tutto il corpo, diventando una malattia molto più pericolosa e difficile da trattare.L’acaro Demodex canis è il responsabile di questo tipo di rogna. Vive nei follicoli piliferi e nelle ghiandole sebacee di tutti i cani, sani e malati. In condizioni normali, il sistema immunitario del cane si occupa di mantenere sotto controllo gli acari. Quando il sistema non funziona, però, le difese si abbassano, la popolazione prolifera e così ha origine la malattia. La rogna demodettica del cane colpisce in particolar modo quegli esemplari che presentano qualche tipo di immunodepressione. Ciò può verificarsi se il cane è malato, in determinati periodi dell’anno (per esempio nel periodo del calore della cagna), per alcuni cambiamenti ormonali durante la crescita del cane, per lo stress o per altri fattori in cui il cane ha le difese immunitarie basse. Gli acari Demodex canis sono presenti in tutti i cani, per cui non esiste alcun rischio di contagio della malattia, ma viene sviluppata solo dai cani immunodepressi. Non esiste nemmeno il rischio che gli esseri umani vengano contagiati. La diagnosi della malattia deve essere realizzata dal veterinario. Dopo aver preso in considerazione la storia clinica dell’animale, effettuerà un raschiamento nelle zone colpite con uno strumento apposito. Successivamente, osserverà il risultato al microscopio per determinare la concentrazione dell’acaro D. canis.

CISTI INTERDIGITALI

Queste cisti interdigitali si formano appunto tra una falange ed un’altra e sono dovute, il più delle volte, all’eccessivo sforzo dovuto al peso che si riversa nei punti di maggiore appoggio, soprattutto nelle zampe anteriori. Può succedere anche che queste cisti si formino di conseguenza a infezioni dovute ad esempio alla penetrazione di una spina nella zampa del cane. In questi casi basterà generalmente una terapia antibatterica locale, in genere in pomata, per evitare che si presentino ulteriori infiammazioni. Il veterinario vi dirà di disinfettare la ciste tutti i giorni, soprattutto se è di grosse dimensioni. Se sanguinerà non ci sarà da allarmarsi troppo perché è una cosa che può succedere. Come nel caso delle pododermatiti, saranno opportuni dei pediluvi con il sale, in modo che si cicatrizzino le eventuali lesioni e che si asciughino le cisti presenti. Inoltre, potrebbe portare alla fuoriuscita della spina o dell’oggetto che ha causato la ciste, ovviamente solo se è derivata dalla penetrazione di un corpo estraneo.

SINDROME TESTA TREMULA (STT)

La sindrome della testa tremula (STT) è un disturbo che colpisce soprattutto le razze beachicefale, spesso può essere confusa con l’epilessia, ma non ha nulla a che vedere con questa malattia, ben più grave e con manifestazioni del tutto diverse. La sindrome della testa tremula è una malattia poco conosciuta. La sostanziale differenza tra la TSS e l’epilessia vè che nella prima il cane resta vigile e non perde coscienza, riesce infatti a camminare e a rispondere ai comandi. I sintomi sono rappresentati da un movimento ritmico della testa in senso verticale o orizzontale (come se indicasse “Si” o “No” con la testa). Il tremolio, può durare mediamente 10 minuti, ma anche meno, e si esaurisce senza lasciare problemi. Come anticipato la sindrome della  testa tremula è una malattia poco studiata e a tutt’oggi le cause non sono state chiarite, ma si ipotizzano una carenza di minerali, correggibile quindi con l’alimentazione o una momentanea ipossia cerebrale. Spesso è associata a un periodo di stress come il cambio di stagione o in conseguenza ad un forte impulso. Il veterinario, chiaramente, prima di stabilire che si tratti proprio di TSS, dovrà escludere alcune patologie che possono dare tremori come la febbre, le crisi epilettiche focali e l’avvelenamento da esteri fosforici. È necessario anche eseguire degli esami del sangue per escludere ipoglicemia, ipocalcemia e altri problemi metabolici. Per il trattamento di questo disturbo non esistono medicinali. Per interrompere l’attacco in genere basta far concentrare il cane su qualcosa in modo che riprenda il controllo della muscolatura della testa, ad esempio usando un biscotto. Per prevenire la sindrome della testa tremula gli esperti consigliano di dare parmigiano o del miele regolarmente, ma senza esagerare.

OTITE

L’otite esterna acuta è un infiammazione del canale auricolare. Molto dolorosa, esige di essere curata in modo rigoroso per evitare che un suo peggioramento porti l’infiammazione a raggiungere le parti più interne dell’orecchio del cane. Tendenzialmente l’otite è esterna ed affligge il canale uditivo; tuttavia, possono sorgere anche infezioni più complesse che coinvolgono la parte media o quella più interna dell’orecchio. Il punto di partenza dell’otite esterna acuta è l’accumulo di cerume, causato spesso dal malfunzionamento del sistema di autopulitura dell’orecchio dovuto a diverse cause (presenza di corpi estranei, parassiti, allergie…). Questo accumulo porta all’infiammazione e in qualche caso ad un’ infezione secondaria legata all’azione di funghi e batteri. Le infezioni sono molto dolorose e il cane può manifestarle in diversi modi: scuotendo la testa, rifiutando il contatto a causa del dolore e grattandosi l’orecchio, può colpire solo un orecchio od essere bilaterale. Il trattamento in forma locale deve prevedere sia l’igiene che il trattamento farmacologico. La pulizia regolare delle orecchie è utile perchè ha lo scopo di eliminare il più possibile ciò che può ostruire il canale auricolare e causare infiammazione, quindi l’igiene può avere un ruolo preventivo ed è utile anche nel caso di un otite già conclamata. In questo caso la pulizia deve precedere i trattamenti medici (antibiotici, antimicotici e antinfiammatori) che avrà prescritto il veterinario

MONORCHIDISMO – CRIPTORCHIDISMO

Per criptorchidismo si intende la mancata discesa di uno o tutti e due i testicoli nella loro posizione corretta, cioè all’interno dello scroto e quindi i testicoli sono nascosti. Il monorchidismo è invece condizione più rara, che consiste nell’assenza del testicolo, che non si è proprio formato. Al momento della nascita i testicoli sono ancora localizzati in cavità addominale e discendono, lungo il canale inguinale verso i primi 15 giorni di vita. Non è raro però che questa condizione non avvenga e che la completa discesa dei testicoli si verifichi anche più tardi, fino alle 6/8 settimane. Passato questo periodo è piuttosto raro che avvenga la discesa ed è quindi da effettuare un controllo per verificare che il testicolo sia presente e dove sia localizzato. In caso uno o ambedue i testicoli non siano nella loro posizione, è corretto attendere fino all’anno di età e poi effettuare un controllo ecografico per individuarne la presenza. Una volta accertata la presenza del testicolo ritenuto, si dovrebbe procedere con un intervento chirurgico mini invasivo in laparoscopia.